sabato 13.09.25 Castelbuono – Rifugio Vicaretto – Auditorium Crucis

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sabato 13.09.25 Castelbuono – Rifugio Vicaretto – Auditorium Crucis
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sabato 13.09.25 Castelbuono – Rifugio Vicaretto – Auditorium Crucis

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CASTELBUONO
Rifugio C.A.S. VICARETTO – Bosco di San Guglielmo – Auditorium CRUCIS

sabato 13.09.2025

Escursione Musicale
Concerto

ore 16:30 Bivio Gonato/Trazzera Vicaretto

attività: escursione musicale con NINO ERRERA

ore 17:30 Rifugio C.A.S. Vicaretto

attività: performance acustica di  NINO ERRERA

ore 21:00 Auditorium Crucis

attività: concerto sezione Inter(Gener)Azioni Musicali

RA DI SPINA in concerto

ore 22:00 Auditorium Crucis

attività: concerto sezione Radici SOnore

MYSTIKOS ENSEMBLE in concerto

ATTENZIONE:
Il Rifugio Vicaretto si raggiunge a piedi attraverso un sentiero in salita che si percorre in c/a 50′. Qualora si voglia scegliere di salire autonomamente si raccomanda di calcolare il tempo necessario da impiegare per il percorso. Si raccomanda inoltre l’uso di scarpe adeguate (da trekking o sportive a collo alto) e pantaloni lunghi.

Additional Details

Scheda Artista

Ra di Spina (Napoli)

Ra di spina nasce nel periodo del duro lockdown dovuto alla pandemia da covid-19: Laura Cuomo propone a Sonia Totaro e Francesco Luongo di registrare alcune melodie popolari da lei riarrangiate per trio vocale. Le registrazioni, necessariamente di qualità casalinga ed estemporanea, vengono seguite da video homemade, girati con il cellulare dai tre luoghi di clausura “obbligatoria”, Baronissi (SA), Monte Sant'Angelo (FG) e il centro storico di Napoli. Laura Cuomo, Francesco Luongo e Sonia Totaro hanno tre voci e tre provenienze dal canto assolutamente diverse (Laura viene dall'esperienza della Psychophonie e dai mondi dell'etnomusicologia e del canto popolare; Francesco dal teatro e dal canto lirico e popolare; Sonia è danzatrice e cantante di Taranta Power). Il loro incontro musicale è scaturito dal comune interesse per le melodie e le radici del nostro sud e dalla collaborazione con Eugenio Bennato, con cui i 3 lavorano attivamente da alcuni anni. Il progetto “Ra di spina” suscita l'attenzione di Ernesto Nobili, già produttore di Flo, Greta Zuccoli, Spakkaneapolis, direttore musicale di Passione Next Generation, a cui più tardi viene affidata la produzione artistica. Il risultato sono sei brani dove la musica popolare è la grande direttrice su cui si poggiano le diversità vocali, gli arrangiamenti, i suoni che viaggiano tra l'elettronica ed il terrestre. Procidana, classico della tradizione marinara campana, portato alla fama dalla immensa voce di Concetta Barra. Matarrese grottesca, favola popolare musicata, tra gli altri, da Antonio Infantino e i Tarantati di Tricarico. Matajola, brano della tradizione calabrese. La ninna nanna di Carpino (FG), opera dei Cantori riscoperti da Bennato, Surfarara e Canti dei Salinai, libere reinterpretazioni di canti dei lavoratori delle saline e delle miniere siciliane, registrate da Alan Lomax nel corso del suo viaggio in Sud Italia negli anni '50, impreziosite dal tamburo di Alfio Antico, massimo esponente dello strumento. Il progetto di rielaborazione in chiave vocale delle melodie popolari in Ra di spina ha suscitato anche il beneplacito di Eugenio Bennato. Il disco è stato infatti prodotto con la sua etichetta “Sponda Sud” e con la "Bulbart" di Andrea Saladino (produttore esecutivo dell'Ep).

Nino Errera (Marsala)

Percussionista eclettico e pluripremiato, si laurea con lode al Conservatorio di Trapani e prosegue la sua formazione all’Artez Conservatorium di Enschede (Olanda), al CPM e all’Accademia di Musica Moderna di Milano, oltre a seguire masterclass con musicisti di fama internazionale. Vincitore di prestigiosi concorsi nazionali e internazionali, si distingue con il Primo Premio al Torneo Internazionale di Musica di Parigi (con l’ensemble Biogroove), il Premio delle Arti, il Premio Vivi Milano del Corriere della Sera, il Primo Premio Assoluto alle Giornate della Percussione del PAS e riconoscimenti alla carriera solista come la Marimba Special Mention al concorso Ibla. Si esibisce da solista in contesti di rilievo mondiale: dalla Carnegie Hall di New York al Konzerthaus di Berlino, dalla Biennale di Salisburgo ai festival internazionali in Pakistan, Parigi e Hannover, fino ai palcoscenici italiani come l’Auditorium Parco della Musica di Roma, l’Unione Musicale di Torino e il Teatro Dal Verme di Milano. Presente anche su Radio Rai Tre, Radio Vaticana e Radio Popolare. Grazie alla sua versatilità — dalla classica alla musica etnica, sperimentale e pop — collabora con grandi nomi della scena mondiale: Ludovico Einaudi, Steve Reich, Paolo Fresu, Monserrat Caballè, Steven Mercurio, Robert Lippok, Gilda Buttà, Badara Seck, tra gli altri. Registra per Einaudi gli album Elements e In a Time Lapse. A Los Angeles lavora con Don Peake (chitarrista di Michael Jackson e Ray Charles) e incide la colonna sonora di Nosferatu per Simone Giuliani. Crea la libreria musicale "Rhythmic Revolution" con la casa di produzione californiana 8DIO. Per la TV firma la composizione The Rhythm of the Harvest (TG1 Economia) e appare su Canale 5 in Tu Si Que Vales.Attualmente è impegnato in un tour in Guatemala con Robert Lippok, nella registrazione di un album di world music con i Jarath e nella produzione di contenuti audio/video innovativi.

Mystikos Ensemble (Palermo)

MYSTIKÒS, è un ensemble di Palermo nasce originariamente all’interno dell’omonima rassegna poetico musicale, già realizzata in varie edizioni, e si basa su alcune composizioni e atmosfere musicali, scritti poetici, racconti antichi e moderni rivolti ad una dimensione mistica, arcaica, ancestrale, o comunque riferite al nutrimento dell’anima, prodotte e concepite in Sicilia o in relazione ad essa ed in particolare a Palermo ed alle sue vicissitudini, anche contemporanee Il progetto musicale nasce quindi dal desiderio di indurre l’ascoltatore non solo a soffermarsi su alcuni generi musicali e poetici, generalmente marginalizzati dalla cultura di massa, portatori di significati e di contenuti utili ad una riflessione interiore e non superficiale, ma anche porre l’attenzione a tematiche cogenti ed attuali. La proposta musicale presentata è infatti frutto di ricerche individuali che si ispirano a suoni, ad atmosfere, agli ambienti e delle problematiche che caratterizzano da sempre ed in maniera trasversale le culture ed i popoli mediterranei. In tal senso, il popolo siciliano è, senza dubbio, tra i più coinvolti dalla commistione tra etnie, storia e tradizioni, con un piede nel mondo magico ed un’altro. L’Ensemble Mystikòs, diretto da Crispi, rappresenta quindi il suggerimento di un percorso che collega personalità artistiche di spessore e di grande qualità artistica e performativa come Enzo Rao, Maurizio Curcio, Maurizio Maiorana, Nino Errera e Giuseppe Lomeo, che, seppur rappresentativi di autonomi percorsi, in realtà si riferiscono allo stesso universo umano, intriso di anelito a una dimensione superiore, ad una vita pacifica e culturalmente alta. Un rapporto profondo con i suoni e con il loro affiorare emotivamente, con le tracce più o meno evidenti sia di un passato remoto sia di un’attualità contemporanea, nonché le relazioni con la propria esistenza storica e geografica.

 

Scheda Mostre/Esposizioni

Schede Mostre.

  1. “Il Castellaccio negli Archivi Fotografici del Club Alpino Siciliano” è una mostra fotografica che racconta, attraverso immagini d’epoca rare e intense, la rinascita di uno dei luoghi simbolo dell’area montana palermitana: il Castellaccio di Monreale. Curata dalla prof.ssa Vincenza Garofalo (Università di Palermo), l’esposizione raccoglie fotografie scattate tra la fine dell’Ottocento e gli anni Cinquanta, oggi custodite negli archivi del Club Alpino Siciliano, che nel 1897 acquistò il rudere medievale per trasformarlo in rifugio alpino. Le immagini raccontano non solo il recupero architettonico del castello, guidato dall’architetto Giuseppe Patricolo, ma anche le attività sociali e culturali che vi si sono svolte: escursioni, incontri, momenti di convivialità e studio, con una significativa presenza di donne e giovani. Si delinea così il profilo di una comunità attiva, profondamente legata a questo luogo e al paesaggio che lo circonda. Attraverso questa esposizione, il Club Alpino Siciliano non solo mette in luce l’importanza del proprio patrimonio archivistico, ma rinnova il proprio impegno nella tutela e nella trasmissione della memoria collettiva. Le immagini del Castellaccio diventano così specchi di un’identità condivisa, simbolo di un rapporto vitale tra l’uomo, la natura e la storia. Un invito a riscoprire le montagne di Palermo non solo come spazi da attraversare, ma come luoghi da comprendere, vivere e tramandare.

  2. La mostra “Piante Endemiche dei Monti di Sicilia”, curata dal Prof. Antonio Mirabella e prodotta dal Club Alpino Siciliano, è un’esposizione semplice ma di grande valore conoscitivo, che invita il visitatore a scoprire la straordinaria ricchezza botanica dei rilievi siciliani. In mostra una selezione di erbe essiccate, provenienti dai principali massicci montuosi dell’isola — dalle Madonie ai Nebrodi, dai Peloritani fino ai Monti di Palermo — tutte appartenenti alla flora endemica, ovvero esclusiva del territorio siciliano. Ogni campione è accompagnato da una doppia denominazione: il nome scientifico in latino e quello comune in lingua italiana. L’allestimento è volutamente essenziale, pensato per restituire un impatto diretto e immediato con le forme, i colori e le specificità delle piante raccolte. L’obiettivo non è quello di fornire un apparato didascalico o scientifico complesso, ma piuttosto stimolare la curiosità del pubblico e favorire una prima forma di riconoscimento e consapevolezza della flora locale. Il valore della mostra risiede proprio in questa funzione divulgativa: portare all’attenzione del pubblico, anche non specialista, la varietà e l’unicità di un patrimonio vegetale che troppo spesso resta invisibile, pur rappresentando un elemento chiave dell’identità ambientale e culturale dell’isola. La mostra si configura dunque come un piccolo ma prezioso strumento di conoscenza, che invita a riscoprire e rispettare la biodiversità dei monti siciliani, parte integrante di un ecosistema e di una memoria collettiva che meritano attenzione e cura.

    Queste due esposizioni si inseriscono nel più ampio impegno del Club Alpino Siciliano per la tutela e la valorizzazione del territorio montano. Lo stesso spirito ha animato la recente fondazione dell’Ecomuseo “Sentieri Culturali dei Monti di Palermo e San Martino delle Scale”, nata dalla collaborazione tra il CAS, l’Abbazia Benedettina di San Martino delle Scale, la Pro Loco di Monreale e numerosi studiosi e appassionati del territorio. Un progetto che nasce dalla consapevolezza del valore storico, naturale e culturale di quest’area, che ha contribuito profondamente alla crescita intellettuale e sociale della città di Palermo.

  3. La mostra fotografica “SARAWAK – Paradiso perduto”, curata dal Dott. Angelo Musco insieme a Photonature, racconta una delle esperienze più straordinarie e allo stesso tempo più drammatiche vissute dal Club Alpino Siciliano fuori dai confini europei. L’esposizione nasce dalla spedizione scientifica condotta nel 2002 dal CAS nel cuore del Borneo malese, nella regione del Sarawak, e finanziata dall’associazione stessa con l’obiettivo di documentare gli effetti della deforestazione tropicale sulla biodiversità e sulle popolazioni indigene. Le fotografie sono un potente reportage naturalistico ed etnografico: immagini che alternano la maestosità intatta della foresta pluviale — con la sua vegetazione lussureggiante, le cascate, le radure primordiali — agli scorci devastati dalla mano dell’uomo, dove la distruzione appare irreversibile. Accanto alla bellezza, la ferita. Le immagini raccontano un equilibrio spezzato: quello tra uomo e ambiente, tra economia e sopravvivenza. Oltre al danno ambientale, le fotografie documentano anche le ricadute sociali di questa pratica distruttiva, mostrando le condizioni di vita precarie e in cambiamento delle popolazioni indigene: comunità da sempre in armonia con la natura, costrette a lasciare i propri territori o a modificarne drasticamente lo stile di vita. La mostra non è soltanto una testimonianza di viaggio, ma una denuncia visiva dell’impatto che la “civiltà industriale” ha su ecosistemi fragili e culture millenarie. Il titolo, Paradiso perduto, non è una metafora retorica, ma una constatazione concreta: ciò che era un tempo uno dei polmoni verdi del pianeta, oggi è minacciato da logiche di sfruttamento economico insostenibili. Con questa esposizione, il Club Alpino Siciliano conferma la propria vocazione non solo escursionistica, ma anche ambientalista e culturale, estesa ben oltre il territorio siciliano. Lo sguardo di Angelo Musco cattura e restituisce tutta la forza di un’esperienza immersiva e dolorosa, un grido silenzioso in difesa della natura violata e delle comunità che la abitano. Un invito a riflettere, a conoscere e ad agire.

 

Data e ora

13-09-2025 @ 17:00 to
13-09-2025 @ 23:00
 

Data di fine Iscrizione

13-09-2025
 

Location

 

Tipologie di evento

 

Categoria dell'evento

 
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