domenica 07.09.2025 Castellaccio
MONREALE
San Martino delle Scale
Monte Caputo/Castellaccio – Beer Garden Forneria Messina
domenica 07.09.2025
Escursione accompagnata –
Visita Guidata del Castellaccio –
Visione Esposizioni e Mostre –
Concerto YARAKA
Spuntino Rurale
Ore 17:00 Portella San Martino
attività: escursione accompagnata
“da Portella San Martino a Castellaccio
per il Sentiero degli Austriaci”
ore 18:00 Monte Caputo – Castellaccio
attività: visita guidata del Castello
visione delle mostre:
1) “Il Castellaccio negli Archivi Fotografici del C.A.S.”
a cura dell’Arch. V. Garofalo
2) “Piante Endemiche dei Monti di Sicilia” –
esposizione di erbe essiccate
a firma del Prof. A. Mirabellar
ore 19:00 Chiesa del Castellaccio
attività: sezione festival INTER(GENER)AZIONI MUSICALI
YARAKA in concerto
musiche da Taranto
ore 20:o0 Monte Caputo – Castellaccio
attività: “Pane, Olio e…“
convivio tra pubblico e artisti
con spuntino rurale a base di prodotti locali
ore 21:30 Monte Caputo – Portella San Martino
attività: escursione accompagnata
“discesa serale da Monte Caputo a
Portella San Martino”
ATTENZIONE
Il Castellaccio si raggiunge a piedi attraverso un sentiero in salita che si percorre in c/a 30′. Qualora si voglia scegliere di salire autonomamente si raccomanda di calcolare il tempo necessario da impiegare per il percorso. Si raccomanda inoltre l’uso di scarpe adeguate (da trekking o sportive a collo alto) e pantaloni lunghi. E’ inoltre necessario procurarsi una torcia elettrica (va bene anche la torcia del cellulare) per la discesa serale dal sentiero.”Pane, olio e…”, la cui prenotazione è obbligatoria, consiste in un piatto di prodotti locali (formaggio, salume, olive, sfincione), pane, olio e acqua. Si prega di segnalare la presenza di soggetti a forme di celiachia, allergie e intolleranze alimentari scrivendo una email a: prenotazioni@alturestival.it
Additional Details
Scheda Artista
Yaraka (Taranto)
Yarákä è un progetto nato nel 2015, attento ad esaltare la componente multietnica, in particolare quella comune matrice ritmica proveniente dall’Africa, che funge da catalizzatore e permette di sperimentare contaminazioni audaci con le sonorità Mediterranee e del Sud Italia. L’ensemble è formato da Gianni Sciambarruto, Virginia Pavone e Simone Carrino, tre musicisti tarantini che ricercano per esprimere una identità personale, per riscoprire le tradizioni con un’apertura verso la modernità e la contaminazione tra culture. L’obiettivo della ricerca degli Yarákä è infatti quello di sublimare in musica il concetto di ritualità che caratterizza le pratiche legate alle tradizioni popolari, esplorando l’ancestrale rapporto uomo-natura. Yarákä è infatti una parola composta dai 4 elementi – acqua, aria, fuoco e terra – in lingua tupi-guaraní, una tra le più importanti tribù amazzoniche che rappresenta per la band un esempio perfetto di coesistenza tra uomo e natura. Gli Yaràkä si sono esibiti in molte venue e festival, tra questi: Ethnos Festival (Napoli, finalisti del premio Generazioni), Premio Parodi (Cagliari, finalisti e menzione degli artisti in gara), Museo di Bologna per il festival (S)nodi, Raizes World Music Festival (Catania), Bari in Jazz, Premio Alberto Cesa, Taranto Jazz Festival in apertura al concerto di Enzo Avitabile, Artisti in Piazza (Pennabilli), Teatro Madre Festival (Ostuni), Festival Pensieri Correnti (Locorotondo) in apertura al concerto del Canzoniere Grecanico Salentino), etc. Nel 2018 pubblicano l’album d’esordio Invocaçao. Nel 2019 sono protagonisti di una mini tournée in Austria (Vienna e Linz) e Germania (Monaco di Baviera e Regen). Nel 2022 pubblicano il documentario Nastya dal greco anastasis (rinascita), prodotto da Zero Nove Nove con il sostegno di Puglia Sounds Producers: i suoni popolari del Sud del mondo incontrano la riscoperta del dialetto tarantino, un connubio che si fa cifra stilistica di questo percorso. L’esecuzione in anteprima di alcuni brani dal vivo si alterna al racconto del nuovo repertorio. Questo racconto avviene nelle vie della Città vecchia di Taranto, il cuore pulsante della tarantinità: dalla Chiesa di San Domenico alla Chiesa di Sant’Andrea degli Armeni passando per l’ipogeo paleocristiano “Antro della sirena”.